Il carciofo nostrano

Il carciofo marchigiano

 

Per le sue virtù energizzanti sul fegato e per quelle disintossicanti, il carciofo è un ortaggio usato fin dall’antichità: gli Egizi lo consideravano il tonico amaro per eccellenza.

 

La varietà marchigiana si caratterizza e si differenzia dal comune carciofo per i suoi straordinari valori nutrizionali: oltre ai sali minerali ed alle vitamine, contiene infatti sostanze utili per le malattie epatiche e renali.

 

Grazie al suo principio attivo, la cinarina, il carciofo stimola la produzione della bile, che facilita la digestione dei grassi e agisce sui reni, facilitando il drenaggio delle tossine.
Inoltre, abbassa il colesterolo.
L’ideale sarebbe consumarlo fresco, almeno quando è di stagione.

 

Lessando il carciofo, la cinarina diventa meno attiva, tuttavia l’acqua che se ne ricava è molto utile per combattere i sintomi tipici del cambiamento di stagione.
La stessa acqua, assunta a digiuno o usata nelle minestre, è un toccasana per depurare il fegato, i reni e la linfa ed è utile per chi soffre di diabete.

 

Frizionata sulla muscolatura delle gambe, serve a disintossicare le fibre muscolari. Unica raccomandazione è quella di bollire non solo il carciofo, ma anche le foglie e il fusto